LA FIGURA DEL VENERABILE IGNAZIO CAPIZZI
Affidata al clero secolare, il Real Collegio Capizzi di Bronte rappresentò l’istituzione laica (e filo-inglese) dell’egemonia culturale cattolica, in risposta risposta al fiorire delle massonerie di natura liberista. A questo proposito, sarà interessante studiare pure la storia dei Collegi Pennisi e San Michele di Acireale.
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MISTICO ED EVANGELIZZATORE
La figura del venerabile Ignazio Capizzi è soprattutto conosciuta come costruttore di grandiose opere materiali (chiese, oratori, scuole, residenze per sacerdoti) realizzate a Palermo, dove visse e operò per trent’anni fino alla morte nel 1783, e nella natia Bronte dove edificò il maestoso Real Collegio Capizzi, capolavoro di costruzione edile realizzata con l’apporto delle migliori maestranze locali del tempo e con la direzione tecnica dei più quotati architetti di Palermo.
Giustamente, in questa sua opera di costruttore, il Capizzi è ammirato da tutti per l’infaticabile spirito di lungimirante intraprendenza, di coraggiosa perseveranza e lucidità d’azione con cui promuove, organizza, segue e raggiunge i suoi obiettivi chiari e ben definiti nelle ragioni etiche, sociali e di autentica carità cristiana; ma anche per la straordinaria capacità di sensibilizzare e coinvolgere nel sostegno alla sua giusta causa le più rappresentative famiglie della nobiltà palermitana, le gerarchie ecclesiastiche e, soprattutto, il popolo di Bronte nella sua variegata composizione sociale.
Tuttavia, la figura di Ignazio Capizzi merita una riflessione su aspetti assai meno conosciuti della sua eminente personalità: la spiritualità dell’uomo o meglio del sacerdote Capizzi e il singolare carisma di evangelizzatore e operatore di pace. Aspetti, questi, che completano il mirabile mosaico della poliedrica figura di Ignazio Capizzi insieme a quegli altri, più noti, che si riconducono alle straordinarie qualità di costruttore, educatore e difensore della dignità della persona umana e della sua libertà nella promozione culturale dei giovani.
Pertanto è meritevole di attenzione una breve riflessione sul misticismo del sacerdote Capizzi che in gran parte ci viene disvelato dalla testimonianza letteraria di un prezioso libro custodito nel Fondo Antico della Biblioteca Borbonica.
